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Todi, Izzalini e Deruta

Oggi, con il benestare della memoria, vorrei raccontarvi di un lontano novembre in cui, tutti eccitati dalla bella giornata assolata che si presentava ai nostri occhi, ci siamo armati di macchina fotografica, e siamo partiti per l'Umbria: destinazione Todi. Piccolo intoppo durante il viaggio (durato ben 2 ore) è stato la nebbia. Piuttosto fitta a dire il vero. Una volta impazziti dietro a stradine senza sbocco e guidatori umbri del sabato (che vi garantisco essere piuttosto fastidiosi ed irascibili) siamo arrivati al parcheggio vicino all'ascensore che portava al paese. Lasciata la macchina siamo dunque saliti su questo assurdo trabiccolo (non fate caso a questa colorita espressione: era molto sicuro, il problema è che odio le altezze.).
Arrivati in cima, dopo pochi passi eccoci di fronte al primo monumento della città: una pieve in stile gotico, San Fortunato, che, nonostante la maestosità, non si tratta del duomo. L'interno è molto bello e luminoso ma purtroppo dentro non è consentito fare foto...indi per cui non ho niente da mostrarvi. Il tratto più notevole è comunque il coro absidale, definito da vetrate luminosissime tanto da sottolineare un cammino centrale dall'entrata all'altare in una tensione caratteristica verso il Dio unico. Il campanile era visitabile, ma per questioni di orario non siamo potuti salire...Pare che sia la veduta più alta della città, dato che il soprastante giardino della Rocca è aperto solo verso valle. Importante ricordare che nella cripta è sepolto Iacopone da Todi, il poeta religioso più importante del '200.
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Cosa particolare e da me poco gradita (ma è solo una osservazione soggettiva quindi non fateci testo) è la vendita di articoli sacri all'interno della chiesa. Mai vista una cosa del genere, ma forse da qualche parte usa.
Proseguendo per il nostro cammino ci troviamo finalmente in piazza del Popolo da cui possiamo ammirare il Palazzo del Popolo, il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Capitano (notevole l'accentramento dei poteri tipico dell'epoca dei liberi comuni) e il Duomo dell'Annunziata:
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L'edificio del XII secolo è molto bello. Anche se devo dire di aver apprezzato molto di più l'esterno che l'interno. La porta è circondata da fregi fioriti e volti umani molto suggestivi. Salta all'occhio anche il ridottissimo spazio tra il rosone di grandi dimensioni e il tetto, completamente piatto. L'interno è tipicamente romanico con molte particolarità. L'architettura era stravagante.. sicuramente opera di più strati edilizi e la navata destra presentava un loggiato interno dalle colonne sottili molto particolare. Probabilmente doveva essere molto più impressionante con gli affreschi originali di cui rimangono solo tracce; ancora ben visibile è solo un grande Giudizio Universale di fine '500 su tutta la parete di ingresso, con un effetto d'insieme fin troppo ridondante, non completamente in tono con il resto dell'edificio.
Di questa struttura abbiamo potuto visitare anche la cripta. Personalmente non adoro questo genere di luoghi ma se vi interessa un po' di storia sacra farvi un giro non è male. Pregevoli le statue di scuola Cambiana, con bellissimi drappeggi nelle vesti.
Usciti dal duomo, stanchi ed affamati, abbiamo vagato alla disperata ricerca di un luogo di ristoro e dopo varia peripezie siamo giunti al ristorante "le Scalette". A parte l'attesa infinita per ricevere l'antipasto (affettati e crostini...) il pranzo è stato - tutto sommato - non male. Diciamo che io non sono stata molto fortunata con il mio. Può succedere suppongo.
Rifocillati e scaldati abbiamo continuato il nostro giro all'interno di stradine pittoresche, certe volte anche di difficile accessibilità e ricoperte da archi sovrapposti che ricreavano disegni geometrici molto particolari e apprezzabili.
Camminando siamo arrivati fino alla chiesa di S.Ilario, edificata nel XII secolo e consacrata nel 1249. Molto semplice. Non siamo potuti entrare perché a quanto pare è spesso chiusa, compreso il giorno in cui siamo andati a visitare la città. Molto carino è il campanile a vela (termine acquisito proprio in questo viaggetto).
Subito vicino abbiamo trovato la bellissima fonte Scannabecco. Ho una vera passione per le fonti! La cosa deludente è stata non trovarci acqua dentro :( ma immagino che sia per una questione di igiene..immaginate la quantità abnorme di zanzare...
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 Ultimo monumento visto sono stati i nicchioni romani, sostruzioni di un edificio nel vecchio foro (monumentali ma prive di spettacolarità), di cui però non siamo riusciti a trovare molte informazioni se non che servivano come rinforzo alle mura.
Tornati alla macchina, pagato il parcheggio, siamo ripartiti alla volta della chiesa di S.Maria della consolazione, una piccola chicca che non poteva non essere vista. Da Todi dista al massimo una decina di minuti o poco meno e vale la pena di essere vista (è molto probabile che il Bramante ne sia l'architetto).
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L'interno è luminoso e costellato da moltissime statue bianche e al centro è presente un bellissimo altare barocco di colore rosa e azzurro con rifinitura dorate.
Usciti dalla chiesa, con il tempo a noi sfavorevole (ormai si stava facendo tardi) ci siamo diretti verso le nostre ultime tappe.
La prima è Izzalini, frazione di Todi. Dopo esserci goduti il mercatino permanente dell'antiquariato (che ricordiamo essere aperto anche ogni sabato e domenica) abbiamo fatto una passeggiata per questo minuscolo ed incantevole paesino. L'entrata era più o meno una fessura, aperto nel corpo del castelletto. Avremmo potuto passare di lato ma l'idea di attraversare quella piccola porticina da elfo era troppo allettante. Immaginatevi la scena: è buio, non c'è un anima in giro l'unica luce che arriva proviene da delle lanterne dalla luce molto tenue, attraversate la fessura e vi ritrovare in una paese di favole. Molto probabilmente non avrebbe avuto lo stesso fascino e la stessa atmosfera se avessimo visitato questa frazione di giorno e io sono più che contenta di averla vista di sera.
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Ricordiamo che il territorio comunale di Todi è inserito nel Parco Fluviale del Tevere, zona protetta di grande fascino naturalistico, e che sono molte le frazioni con un passato medioevale ancora percepibile. Purtroppo, data la breve durata delle giornate di questa stagione, ci siamo limitati a Izzalini, ma una visita più approfondita in futuro non è da escludere!
L'ultimissima tappa prima del rientro è stata Deruta, la patria delle maioliche, comune inserito trai "Borghi più belli d'Italia"! Pensate che il paese fu fondato dopo la distruzione nel 40 a.C., l'epoca delle guerre civili di Ottaviano, di Perugia, che fu appunto "diruta" (distrutta). Gli abitanti che pianificarono il nuovo insediamento erano i profughi della momentaneamente abbandonata Perugia. Anche questa è stata molto affascinante da visitare di notte e la cosa particolare e caratteristica del paese è certamente l'ostentazione, quasi assillante, delle ceramiche soprattutto in piazza dei Consoli, sede delle principali strutture religiose e civili. Erano praticamente ovunque: insegne di negozi, panchine, tavoli, bordi degli scalini, decorazioni al muro. Ogni cosa di quel paese urlava: "Siamo noi il regno della maiolica!".
La giornata si è conclusa così, con il rientro a casa a tarda sera, il freddino di novembre e le partite alla radio. 

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