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Vallée des merveilles


Quando, all'inizio del nostro viaggio verso la Provenza alpina, mi hanno detto che avremmo scalato una montagna non potevo credere alle mie orecchie.
Più di 2.000 m sopra il livello del mare e l'unica attrezzatura da me posseduta erano -e rimangono- delle vecchie scarpe da trekking. Non si prospettava una cosa semplice ma quando si tratta di viaggiare con il mio compagno non lo è praticamente mai. L'idea però era ormai penetrata violentemente nella mia testa e aveva completamente monopolizzato tutta la mia attenzione.
Primo punto: non avremmo scalato la montagna. Il programma prevedeva un punto di partenza a Briga dove abbiamo pernottato e  dove la nostra personalissima guida alpina ci avrebbe accompagnati in un moderno rodeo a cavallo di una jeep su per la montagna. Il percorso, che sarebbe stato percorribile in 4 ore a piedi, lo abbiamo divorato con gli occhi in appena un'ora e mezza fra bosco, sassi, pendenza 90° e meravigliosi laghi azzurri.
In cima l'emozione mi priva di ogni sensazione superflua. Non sento più la fame, la sete e soprattutto resisto al freddo (credetemi: intenso) con solo una maglia a maniche lunghe di cotone e un cardigan molto alla moda ma decisamente fuori luogo.





Ma che ci facciamo a più di 2.000 metri di altezza? Sebbene a me sarebbe bastato il godimento di una vista mozza fiato il vero obiettivo della traversata è stato vedere di persona ciò che non avrei mai creduto possibile: incisioni rupestri ad alta quota.
Il luogo fu probabilmente scelto proprio in virtù della sua altezza: è risaputo infatti che l'altezza è sinonimo di vicinanza con il divino. I rudimentali disegni sono stati scolpiti da uomini di passaggio che, lungo la via hanno inciso sulla pietra raffigurazioni di persone, animali e divinità con una immaginazione e un design che nella loro simbologia oserei dire essere quasi moderni. La sensibilità con la quale questi uomini si sono trovati a interagire con il divino ha qualcosa di commuovente e non fanno a meno di suscitare un pacifico riavvicinamento con la natura.


Questa, più di tante altre, sarà una delle tappe che mi porterò più volentieri nel cuore. Le montagne con la loro crudele bellezza, il freddo pungente, le acque cristalline e il loro lunatico modo di cambiare tempo in un balzello sono le vacanze che vorrei sempre avere durante l'estate.

 




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